Per avere un ottimo olio extravergine, gli olivi devono essere coltivati secondo precise regole. Sono regole semplici, non scritte e che ogni agricoltore della nostra zona sa bene dall’esperienza e dall’abitudine.
L’olivo per crescere bene ama le zone assolate e con un clima caldo con inverno mite.
Le temperature non devono scendere sotto i -5 C con altitudini non superiori agli 800 metri.
Questa pianta non tollera l’umidità, i ristagni di acqua e i terreni acidi.
Ebbene le 5 regole per coltivare l’olivo si possono riassumere in 5 “S”: sole, sasso, siccità, silenzio e solitudine.
Sole
Gli olivi amano il sole, benefico per loro come per tutte le piante, oltre che per le persone. Per le piante d’olivo è ottimale un’esposizione a sole pieno, come sulle nostre assolate colline umbre!
Sasso
Qui nel nostro territorio i sassi non mancano. Poichè l’olivo richiede un terreno argilloso-calcareo arricchito di sostanza organica e una buona dose di calcio, possiamo affermare che qui da noi è il suo habitat.
Nella zona inoltre sono presenti oliveti a terrazzamento con muretti a secco, istituiti recentemente come patrimonio immateriale dell’umanità dall’UNESCO.
Siccità
L’olivo non teme la sete, anzi vive meglio dove il terreno è ben drenato e non c’è ristagno d’acqua. Anche questa è in gran parte caratteristica del nostro territorio, pendii e declivi in cui sono coltivati gli olivi dei nostri soci non permettono il ristagno dell’acqua.
Silenzio
L’olivo è una pianta legata alla sacralità, non a caso è benedetto durante i riti pasquali.
Per questo l’olivo predilige la pace e la tranquillità per crescere bene, come nel nostro territorio.
Un luogo caro anche a San Francesco che ha spesso soggiornato e predicato nella nostra zona.
Solitudine
La solitudine indica un’altra importante caratteristica di questa pianta, il terreno deve essere libero da altra vegetazione, l’olivo non ama stare all’ombra di altri alberi.
Noi nel nostro territorio dei colli amerini possiamo aggiungere oltre alle 5 “S” anche una “V”, il vento.
Sia il grecale, che d’inverno soffia violento dai Monti Amerini, che il maestrale capriccioso a primavera spazzano le nostre colline mantenendo il terreno asciutto da ristagni d’acqua: una garanzia contro muffe e insetti.